Non ti riconosco più! Questo adolescente mutante…

Lo ricordo come il periodo più tormentato della mia vita: il giorno prima giocava in spiaggia con altri ragazzini della sua età e due sere dopo mamma e papà giravano come due anime perse sulla spiaggia perchè di lui non c’erano più tracce…E da lì tutto ebbe inizio. Questo accadeva 25 anni fà, prima del mio incontro con il coaching. Lui, il ragazzino dolce, rispettoso, obbediente e disponibile nei confronti di tutti e all’improvviso ribelle, indisponente praticamente ingestibile. 

Quando, in tempi non sospetti, sentivo parlare altri genitori di figli adolescenti e periodi complicati pensavo che a me non sarebbe mai successo perché le basi erano solide e non c’erano i presupposti perché questo accadesse anche a me e invece mi sbagliavo. 

Fu una escalation che sconvolse le nostre vite e l’armonia della nostra nostra famiglia e tutti risentimmo di questo tsunami. 

Notte e giorno i miei pensieri andavano sempre verso la stessa direzione:”ma che fine ha fatto quel bambino amorevole e giudizioso? Non è possibile…me lo hanno cambiato gli alieni di notte…ridatemi mio figlio!!!”

Razionalmente sapevo che l’adolescente è un individuo di passaggio, che si trova nella difficile condizione di lasciare “la strada vecchia per la nuova”, ma emotivamente facevo fatica a gestire la complessità della situazione. 

Ma da cosa origina tutto quel malessere? 

Potremmo definire l’adolescenza uno snodo esistenziale, un crocevia dove tutto quel che ha permesso al ragazzo di vivere in modo stabile fino a quel momento, poi decade. 

Le certezze, quelle conosciute, collaudate e che davano stabililità, e le emozioni e persino alcune percezioni di sé stessi e del mondo, non sono più le stesse.

Si perde la condizione infantile per passare alla condizione adulta. 

Un subbuglio vulcanico di emozioni e ormoni con cambiamenti interni ed esterni del corpo: pulsioni, insicurezza, ansia, instabilità. 

È tutto e il suo contrario: passa dalla tristezza all’eccitazione, dal ritirarsi nel guscio a gesta grandiose, dalla noia o pigrizia all’iperattività…

Tutto questo può essere destabilizzante per noi genitori, ma ancor più per l’adolescente… È un pò come se si accendesse un segnale luminoso con una scritta: ” non seguitemi mi sono perso anch’io”… ed è per questo che è nostro compito come genitori restare lucidi e riprendere in mano le redini, riattivare le energie e valorizzare le risorse, partendo da quell’amore incondizionato che ci lega ai nostri figli. 

Posso dunque comprendere le tue emozioni di mamma e/o di papà perchè ci sono passata anch’io ed è stata una grande lezione di vita, una tra le più complicate palestre dove allenare la propria capacità di resilienza. 

Qualche consiglio utile ai genitori:

  • lavorate prima di tutto su voi stessi per poter gestire al meglio le vostre reazioni interne ed essere ancora più efficaci e di supporto al figlio 
  • Cercate di comprendere le vostre difficoltà nel rapporto con lui. Non dimenticate che se per voi è un problema, per il ragazzo lo è ancora di più: focalizzatevi sulla soluzione attrezzandovi il più possibile per “capirlo”
  • Ascoltate con il cuore e non restate imbrigliati nel ruolo di educatori

Ricordiamoci insomma che gli adulti siamo noi e non possiamo permetterci di sentirci traditi dall’immagine nuova che i nostri figli adolescenti riflettono. 

Se agiamo in maniera rancorosa e astiosa verso il figlio disobbediente e indolente corriamo il rischio di innescare un circuito vizioso dal quale poi è difficile uscire. 

Lasciamo, dunque, il meccanismo di lotta e cerchiamo di mantenerci lucidi e cooperativi cercando di “remare’’ insieme nella stessa direzione per raggiungere la medesima meta.

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dal Diario