Settembre alle porte: che obiettivo mi do?

L’estate sta finendo… come diceva la canzone, la vacanza volge al termine ed è difficile pensare di ritornare al tran tran quotidiano.  

Settembre: il mese della ripartenza e dei buoni propositi…

Ci sentiamo come scissi: da una parte lo stress dell’imminente rientro a lavoro, dall’altra il desiderio di mantenere i benefici acquisiti durante la vacanza.

I buoni propositi – per quanto animati dalle migliori intenzioni – vengono facilmente abbandonati se non li trasformiamo in obiettivi. 

Chiediamoci quanto abbiamo faticato a mollare la presa e a lasciarci andare seguendo il ritmo vacanziero. 

Magari siamo riusciti a fare cose diverse, a praticare quello sport che da tempo desideravamo provare e forse abbiamo scoperto che basta veramente poco per farci star bene e sentirci in pace con noi stessi. 

Siamo riusciti a scoprire il beneficio di svegliarci la mattina presto per una passeggiata al mare quando ancora la spiaggia è deserta, goderci il paesaggio e ascoltare il ritmo del nostro respiro vivendo il momento presente. 

Abbiamo fatto spazio e ci siamo aperti al nuovo, lasciandoci stupire con l’incantamento di un bambino (vedi mio precedente articolo “Come prepararsi alla vacanza”)

Come possiamo, dunque, preservare questo stato di grazia e continuare ad alimentarlo? Semplice! Ponendoci degli obiettivi. 

Scriviamo una lista con gli obiettivi che veramente ci stanno a cuore. 

È importante dichiarare a noi stessi cosa vogliamo esattamente e definire l’obiettivo, specificando il più possibile ciò che vogliamo ottenere, possibilmente declinandolo all’indicativo presente come uno stato raggiunto. 

Se abbiamo più obiettivi, mettiamoli in priorità e partiamo da quello che per noi è più importante perseguire. Un obiettivo, per essere considerato allenabile, deve avere le seguenti caratteristiche: espresso in positivo, sotto il proprio controllo, realistico, misurabile, tempificabile, deve generare senso e valore per noi e deve avere una evidenza esterna. 

Ogni volta che ci muoviamo verso nuove sfide chiediamoci se l’obiettivo che vogliamo raggiungere ha queste caratteristiche.

Di seguito qualche domanda utile per sentirci veramente ingaggiati e motivati nel perseguire il nostro obiettivo: 

È realistico per me raggiungere questo obiettivo? In termini di tempo, risorse, organizzazione della giornata etc… e non cercare obiettivi irrealizzabili per poi sentirsi frustrati e sfiduciati…

In quanto tempo lo voglio raggiungere? Si, perché se non mi do un tempo, resta un sogno nel cassetto.

È sotto il mio controllo? Sapere quanto è in mio potere e quanto dipende da altri o variabili esterne.

È misurabile? Vale a dire quanto sono soddisfatto oggi relativamente a quell’obiettivo? Tre, quattro, voglio arrivare almeno ad otto…

Da cosa mi accorgerò che ho raggiunto l’obiettivo? Cosa vedranno gli altri di diverso in me? Una evidenza esterna che rappresenta fatti concreti o comportamenti agiti.

Ora che abbiamo il nostro obiettivo chiaro e abbiamo compreso il senso che ha per noi raggiungerlo, chiediamoci “quanto migliorerà la nostra vita?”

Questo è il momento di individuare delle tappe intermedie. Pensare a tutti i passi che vorremo compiere per raggiungere il traguardo finale. 

Questa modalità di procedere a piccoli passi andando sempre nella direzione del nostro obiettivo ci permette di mantenere alta la motivazione e sentirci più efficaci soprattutto se ci concediamo momenti di celebrazione anche per i piccoli risultati intermedi. 

Impariamo a riconoscere a noi stessi anche i piccoli traguardi raggiunti e festeggiamo!

Perché celebrare ha un grande ritorno in termini energetici e aumenta la soddisfazione e il senso di auto-efficacia!

Condividi l'articolo:

dal Diario